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mercoledì 27 luglio 2011

Una brutta Europa

stand Caritas Ambrosiana

Una brutta Europa, con inquinamento, solitudine, droga e tristezza vengono trasformate in amore, solidarieta’, sorrisi e aiuto al prossimo. Questo e’ il messaggio che Caritas Malchika vuole dare a tutti i volontari della Bulgaria: “Insieme possiamo costruire un’Europa migliore!”.


festa

Durante la giornata del volontariato, infatti, Malchika ha accolto organizzazioni cattoliche e non (il che non e’ assolutamente scontato per la Bulgaria)provenienti da diverse parti del paese per riflettere insieme sul tema del volontariato in Europa.

volontari

Il 23 luglio 120 volontari si sono confrontati su varie tematiche riguardanti lo sviluppo del volontariato, la legislazione in vigore sul tema, condividendo i momenti di difficolta’ che si affrontano nel proprio lavoro e festeggiando insieme con canti e danze popolari.

festa

La nostra presenza in questa giornata ha dato un “sapore di internazionalita’”, dando modo di riflettere sul fatto che la voglia di mettersi in gioco come volontari unisce tutte le persone delle diverse parti del mondo che vedono come vera propria vocazione il donarsi agli altri.

muro volontariato Europa


Irene, ka e l’altra (la seconda)

martedì 26 luglio 2011

CANTIERI IN VISTA...




Ecco alcune foto della formazione volontari in Moldova.
Hanno partecipato tutti i volontari di diverse località del paese...


In bocca al lupo!!!









sabato 23 luglio 2011

Episodio C

Oggi scopriamo che il fuso orario della camera dei  maschi e` indietro di 113 minuti (che anche se lo chiami qui la polizia non arriva perche` il numero e` un altro…cioe`…non che noi lo sappiamo pero` ci pare di poter dire con una certa qual approssimazione che possa essere cosi`).

Questa cosa getta nuova luce su diversi fatti dei quali presentiamo ora un rapido e non esaustivo elenco:
  1. in orari inappropiati della notte suonano le sveglie dei nostri cellulari
  2. le sveglie suonano….ovviamente in momenti diversi e non periodicamente cadenzati
  3. negli orari appropiati le nostre sveglie non si ricordano di suonare
  4. noi non riusciamo a leggere l`ora sui nostri cellulari…
  5. …e quando ci riusciamo di solito e` sbagliata
  6. tra l`altro non abbiamo ancora capito di chi e` l`unica sveglia che suona alle sei
  7. inoltre abbiamo deciso di dormire ogni giorno un`ora in meno rispetto al precedente…fino al raggiungimento del giorno x (Elisa dice: e qui la domanda sorge spontanea)
Raccontando l`episodio 5 del punto 2… o era l`episodio 2 del punto 5…o era il 2 del 5 e l`episodio del punto ? ...no! Elisa ha trovato il tasto del punto di domanda…ma allora esiste! Pietro dice: dai, mettiamo una nota alla nostra demenza che io e Giuseppe son due giorni che lo cerchiamo e lui si nasconde. Voci di corridoio ( le stesse di ieri?...adesso che abbiamo trovato il tasto lo usiamo spesso) dicono comunque che il tasto del ? e` tornado ieri dale vacanze…

Insomma, raccontando il punto 5 dell`episodio 2, Giuseppe afferra un rotolo di carta igienica, nel mentre irrompe l`ignara Letizia (antecedentemente allontanatasi) dicendo: mi serve altra carta! Giuseppe dice: toh!

Dopo esserci svegliati alle prime luci dell`alba ( a causa della famosa e misteriosa sveglia sopra citata), noi cantieresti siamo stati divisi (non ovviamente in orizzontale) per far visita agli anziani e invitarli alla festa che si svolgera` in una data a noi ancora non comunicata (o forse, anzi sicuramente, ci e` stata comunicata, ma noi non stavamo ascoltando). Giorgio, piantando in mano il bigliettino di invito ad una simpatica vecchina, dice: As sam Giorgio…che significa: io sono Giorgio. (sguardo perplesso degli altri compagni cantieristi, che guardando Giorgio gli chiedono: ma perche` con l`invito hai sentito il bisogno di dirgli che ti chiami Giorgio?).

Continuando il giro, e passando di fianco ad un campo pieno di cardi alti 2 metri, Giuseppe chiede: can I play with the children here? Pepi ( il nostro amico bulgaro) risponde saggiamente: Why? E Giuseppe controbatte: Why not? Pepi comprende la situazione (di Giuseppe)

venerdì 22 luglio 2011

Episodio due


  1. Decidiamo, senza rendercene conto veramente, di uscire per una mattutina scampagnata utilizzando allo scopo le proposte, e pronte ad accoglierci, vie di Malchika. Nel mezzo del cammin di nostra mattina una vecchina alza la mano e la agita descrivendo una traiettoria perfettamente sovrapponibile con quella del moto armonico. Sorpresi dall`imprevista ed imprevedibile situazione ci apprestiamo a rispondere al di cui sopra saluto, imitando lo strano moto ondeggiante dall`anziana mano. A scena conclusa ci chiediamo: ma in Bulgaria il gesto convenzionale del saluto ha il significato universale di saluto oppure si prepone al dissotterramento dell`ascia di guerra[punto di domanda] Nel caso abbiamo litigato col nostro primo bulgaro.
  2. Nella tre quarti del cammin di nostra mattina, per via incontriam un albero di dubbi frutti munito: sui rami delle prugne e per terra la plastica dell`ovetto kinder aperta. Ci domandiam: cosa vorra` dire[punto di domanda] Voci di corridoio vociferano di aver visto un prugno pieno di susine: la voce pero` attende ancora conferma.
  3. Giorgio dice: posso arrampicarmi sulla centralina elettrica[punto di domanda] Giuseppe risponde: io non lo farei, perche` mi sa che non c`e` la messa a terra.
  4. Sul finir di nostro cammino scopriamo che la bulgara decorazione funebre consta in un reggiseno nero di dimensioni bibliche opportunamente fissato alla porta d`ingresso della casa. La domanda, che ovviamente non e` chiara a noi stessi per primi, sorge spontanea..
  5. Un allegro Giuseppe, canticchiando “e` tempo di giocare”, si appropria di un intero rotolo di carta igienica e si allontana misteriosamente in direzione del bagno.
  6. Scopriamo nel frattempo un`ulteriore usanza bulgara: molti uomini si aggirano intorno a noi muniti di falce. Una seconda domanda, questa volta a noi piu` evidente, ci sorge spontanea.
  7. Pietro, con apparente valido motivo, cerca di colpire i bulbi oculari di Giuseppe con una matita. Giuseppe, serafico, risponde: tanto (nel caso mi prendessi) ne ho altri due in valigia.
  8. Giuseppe, dopo un`ora e 35 minuti di spiegazione del programma del cantiere in bulgaro, commenta in preda ad una visione mistica: secondo me questa e` piu` logorroica di me. (strani mormorii e mugugnii di approvazione)

Tamarri locali

Solo durante la nostra giornata odierna ci rendiamo conto dell`immensa figuraccia fatta da Giuseppe in quei di Sofia presso la cattedrale dell`esarcato. Volendo far notare ai compagni cantieristi la presenza di una rimessa per auto non parallelepipediforme ma bensi` “curva”, informava dell`arcana architettura tutti gli altri, bulgari compresi, dicendo: questo box e` in curva. Come si diceva, solo oggi ci hanno informato che la traduzione in italiano della parola bulgara “curva” e` “prostituta”. Alla comunicazione, considerando che tutti i bulgari presenti (tra l`altro tutti preti) avevano sentito la sorpresa esclamazione di Giuseppe, lo stesso dice: ho creato scompiglio nell`esarcato bulgaro.

giovedì 21 luglio 2011

Episodio Alfa

  
Cosa sta facendo ognuno dei protagonisti della foto?


Butt`iamo li` delle parole di senso incompiuto che ci possano aiutare a mettere insieme dei pensieri propri degli ambiti reconditi degli angoletti nascosti del luminoso buio che ci pervade punto a capo

Parola numero A: meatball (tipica specialita` bulgara, da importare anche in Italia vista la gradevolezza della struttura della parola che la sottende. Volgarmente in ogni caso detta ``polpetta``)

Parola numero 2: non e` il gas nervino (risposta al gruppo bulgaro data da uno sconosciuto inserviente di catarinfrangente giubbetto munito in quei dell`aeroporto di Malpensa al lieto risuonare dell`inquietante simpatico allarme inspiegabilmente messosi in funzione al nostro passaggio attraverso la penultima porta scorrevole che ancor ci separava dall`agognato pullman di aria condizionata demunito che ci avrebbe allegramente condotto verso il bulgaro aeroveicolo.)

Parola numero gamma: ``sono a Cormano`` (acontestuale risposta data dall`ultimo bulgarello mancante al preappello aeroportuale alla telefonica nonche` complessa domanda ``dove sei` (punto di domanda … non presente sulla tastiera su cui stiamo scrivendo)

Parola numero pi Greco: raccontale del rifugio Azzoni (questa e` troppo lunga da spiegare quindi la lasciamo li`)

Parola numero re sette maggiorato: tipo che suona giu` dalla metro ma su(`) dalle scale (facile)


Frase numero 1: ``go tu de cammmel not tu de plein`` (sgrammaticata nonche` razzista affermazione prodotta da un nostro connazionale nei confronti dei mediorientali ritardatari… ci dissociamo vivamente e con schifo)

Frase numero 2 tra parentesi prima: bruciateli tutti!!! (precedente affermazione inviata in italiano dal precendente connazionale ai mediorientali ritardatari, poi ritarata in inglese che senno` magari non la capivano)

Frase numero gamma: dve studeni biri molja (questa ve lo spieghiamo l`ultimo giorno)

Frase numero D: nebiach ass, toi (Giorgio besce) (questa ve la spieghiamo insieme alla numero gamma)

Ora abbiamo due possibilita`: provare a svolgere con ignoranza il nostro compito di spiegare con intelligenza un concetto mirato e giusto che potrebbe in qualche modo sottendere lo svolgimento stesso della nostra prima giornata in stile bulgaro barra cantieristico oppure… i puntini…(.)

P.S. Beppe ha detto di mettere tre puntini piu` tra parentesi un altro punto che cosi` si capisce…

Ovviamente abbiamo scelto i puntini. (cioe` di non spiegarvi nulla delle parole e delle frasi che sono state scelte per la sagace descrizione fin qui elaborata)

(ovviamente se leggete le spiegazioni comunque riportate per l`italico lettore nelle apposite parentesi con saggezza posizionate alla fine di ogni periodo, avrete gia` a disposizione tutti i bulgari mezzi per comprendere le parole e le frasi stesse)

P.P.S. pero` il P.S. dovete leggerlo dopo la frase precedente ma prima del P.P.S.

Sezione acontestuale di frasi ed azioni realmente formulate ebarrao poste in essere:
 
Posso mettere le dita nella corrente

Momento poetico:

M`illumino d`immenso
Ma colle dita nella corrente
Il chiarore si
Fa piu` intenso

Tentativo di latinizzzzazione:
Immensum illumini…

Posso svitare il pomello del letto

Ora mi do un`annusata all`ascella cosi` m`addormento di botto

potremmo scrivere che vi diamo appuntamento all`episodio beta… ah… beh si… cioe`… in realta` l`abbiamo gia` scritto

lunedì 18 luglio 2011

Where is Mr Brown??

Sulle tracce di una riconoscibilissima e facilmente identificabile SCErvellata giordana...



"Al mercato di Abdali"


"In fila per il taxi"


"Paola and the King"


"Snorkeling! Diving! Nuoting!"


"No, non è una sosia!"





domenica 17 luglio 2011

Saranno famosi (?)

ok, lele sta dormendo, non potrà impedirmi di pubblicare questo post...


Staff della Caritas, non vorrei spaventarvi, ma non so se io e il mio socio riusciremo a continuare con il servizio civile fino a dicembre.
Perchè dovete sapere che qui in Kenya tutti ballano benissimo, cantano benissimo.
Noi non vogliamo sentirci da meno, quindi ci siamo allenati, ci stiamo provando.
Lele ha cominciato a ballare, cosa che a guardarlo bene mi sa che non aveva mai fatto prima... io ho cominciato a cantare, cosa che in italia mi rifiuto di fare categoricamente, sono la corista di un gruppo rap/gospel (gospel come lo intendono in africa).
Mai avremmo sospettato di possedere queste qualità artistiche e visti i risultati mi sa che presto diventeremo talmente famosi che la notorietà ci porterà a dover rinunciare alla Cafasso, sapete come funziona... gli impegni, le interviste, le apparizioni in tv...





ps: mi spiace per il video del balletto, è un po' tremolante per colpa delle mie risate (in sottofondo). ma dovete sapere che se c'è una cosa che mi fa piangere dal ridere è vedere Lele ballare, non posso farci niente, non riesco a bloccarmi...per fortuna il mio socio non è permaloso e usa queste sue abilità quando sono giù di morale...

sabato 16 luglio 2011

In cammino...verso la selva!




Eccoci qui a pochi giorni dal ritorno dalla zona tropicale boliviana.


Un viaggio di 2000 km per raggiungere le terre affidate ai campesinos del Movimiento sin Tierra…il caldo, i Mosquitos, le zecche…pronte ad affrontare vipere, piraña e coccodrilli io e la Vale ci lanciamo in questa nuova avventura boliviana…




Da mesi stiamo seguendo il Movimiento Sin Tierra qui in Bolivia nell’accompagnamento a Tierra Nueva, un terreno nella regione tropicale del Beni dove i campesinos, rimasti senza terra a causa della parcellizazione dei terreni andini si dovrebbero trasferire per iniziare una nuova vita, con nuove speranze e maggior sicurezza.




In realtà il cammino verso Tierra Nueva è difficile... fisicamente: in mezzo alla foresta tropicale con strade non facili da percorrere, il primo centro abitato a due ore di macchina, un caldo che persone abituate a vivere 4000 mt fanno fatica a sopportare, mosquitos che non ti lasciano dormire, inondazioni nella stagione delle piogge, coltivazioni da iniziare completamente diverse da quelle delle ande boliviane, senza acqua, infrastrutture come scuola per i bambini o ospedali…




E le difficoltà non sono solo queste…la gestione della terra, comunitaria o individuale, il mancato appoggio politico, proprietari terrieri vicini poco accoglienti…


La strada è lunga…come lungo è stato il cammino che da Cochabamba a 2700 mt ci ha portato a 200 mt nel caldo umido della foresta per conoscere concretamente l’asientamento humano, dove i Sin Tierra dovrebbero trasferirsi…due Pawichi – capanne di bambù e foglie di palma - e 18 persone pronte ad accoglierci e a mostrarci le coltivazioni che hanno cominciato a dar frutto: limoni, aranci, mango e canna da zucchero..ben presto anche papaya e cocco.




Ma questo non basta per poter sopravvivere…l’acqua è l’elemento essenziale e già in molti si sono ammalati bevendo quella del fiume: anche per questo la residenza nell’asientamento non è continuativa, ma le diverse famiglie si alternano per poter custodire il proprio terreno. Insieme si parla della possibile costruzione di un pozzo, di migliorare le condizioni di vita nell’asientameto e sulla prospettiva concreta di poter vivere per un lungo periodo e creare una vera e propria comunità in Tierra Nueva.



La strada che ci riporta a casa è lunga, ci rimettiamo in cammino verso Cochabamba, così come si spera che continuino il proprio cammino le famiglie di Tierra Nueva…le premesse ci sono, ora si deve solo iniziare a crederci davvero!

venerdì 15 luglio 2011

Formazione lecchese boliviana

ciao ragazzi!!!

la formazione dei cantieri è stata FORMIDABILE!!! che bello il gruppo, che bello lo stare insieme, che bella la voglia di conoscerci e di condividere tutti la stessa voglia di partire!!!

mentre l'11 giugno è stata una giornata più teorica, il 18-e 19 sono stati due giorni intensissimi, direi travolgenti sia culturalmente che praticamente!!!
volete un aneddoto? Dopo la messa del sabato sera una signora lecchese si è avvicinata e mi ha chiesto: "davvero partite per fare un'esperienza umanitaria? bravi ragazzi, siate forti e in bocca al lupo!" che emozione, in quel momento ho percepito entusiasmo, molto entusiasmo, le persone che abbiamo vicino trasmettono entusiasmo e questo dà la carica!!! cioè... è una cosa FORTE!!!


Io e il mio gruppo (Bolivia) abbiamo dedicato spazio e tempo a parlare di usi e tradizioni boliviane, valentina (il nostro capo...) è stata capace di riassumere secoli di storia in modo simpatico, pieno di balli, musiche, colori...grande vale!!! la situazione e la povertà rimangono una realtà, la sofferenza e il problema dell'alcool sono molto presenti, ma partire conoscendo la cultura locale permette di avere una briciola di certezza in più, e questo a mio avviso è stato il vero senso della formazione!!! ora conto i giorni che mi separano dalla partenza....ho voglia di fare....e questa è la cosa più grande di tutte!!!!

un abbraccio.....

ALEssandro

giovedì 14 luglio 2011

Formazione Cantieri: 18-19 giugno 2011

Pronti... (?)
Tanti volti nuovi, tanti stili diversi, tante domande…. Ma soprattutto tantissimo entusiasmo: mi sono proprio piaciuti questi cantieristi2011!

(la piastra la devo lasciare a casa?)
Eh sì, devo ammettere che l’ incontro con i volontari che hanno deciso di partire per i Cantieri della Solidarietà quest’ estate (e quindi di accompagnarci durante un pezzettino del nostro Servizio Civile!) è stato davvero “energizzante”!

(ah, quante valige hai portato tu?)
Energizzante, il termine giusto: il sorriso, la voglia di conoscersi e di conoscere, la semplicità e la naturalezza con cui si sono presentati…mi hanno ricaricato!

(ma per la ceretta?)
Abbiamo passato una due-giorni davvero ricca, di condivisione, racconti, risate, di riflessione sul senso del “partire con un bastone, uno zaino e un paio di sandali”… confrontandoci insieme sulle paure pre-viaggio, su capacità e doti da mettere in gioco, su desideri e aspettative, per partire. E partire bene.


...Partenza... (manca poco!)

(è vero che ci sono i serpenti a Managua?)
Economia, servizi sociali, arti visive… oratorio, calcio, kickboxing…
e poi “Cos’è “Nicaragua?”
Foglio bianco.
Occhi sognanti e interrogativi … ..Di chi si immagina un popolo di Derdiani che urlano contro ingegneri(!) … di chi non ha la più pallida idea di cosa lo aspetti!

(ma a che ora in aeroporto? … )
..e che non vede l’ ora di riempire quel foglio!

Importante è stato anche il ruolo giocato da noi coordinatori, per la prima volta messi alla prova come capi-cantiere. Una bella squadra (sì, sono di parte), pronta ad assumersi le responsabilità dei campi, a vivere un periodo ancora più intenso all’interno di un anno già particolare… con la voglia di divertirsi e confrontarsi (vedi fuga nella “suite-SCE” per “condivisione dell’ esperienza”).

(ho lasciato il tuo numero a mia mamma, è un po’ apprensiva…) (!!!)


Sarà anche perché, tra tutti, ci siamo ritrovate ben in 3 Gallaratesi (e una Cuoricina) :) ,
ma… ...promuovo a pieni voti questo inizio…aspettando solo il:

...Via!
(qualsiasi cosa tanto ci siete voi, no?!) (…)

mercoledì 13 luglio 2011

Free at last


Così titolano i giornali, dopo la nascita dell'ultimo paese africano...colonizzazione, imposizione dei confini, convivenza forzata con una popolazione di origini, religione e cultura diversi, guerra civile, povertà, suprusi, ma alla fine, con un referendum, il Sud Sudan ce l'ha fatta, e speriamo, senza più sangue...
Vedere le persone festeggiare per strada, anche in kenya, non ha prezzo...

giovedì 7 luglio 2011

..Ciò che non smette di sorprendermi di questo Paese son i colori..ieri per la prima volta abbiam visitato una comunità del campo..e ancora oggi al solo ripensarci, un sensazione di pace risuona dentro di me...diverse sensazioni si son mischiate..dalla curiosità..alla timidezza..dal timore..alla sorpresa...e il tutto era circondato da una catena immensa di montagne d'orate..già perchè nonostante fossimo a 4032 mt il sole illuminava questa terra..donandole questa colorazione..



uno spaccato di mondo..che apparentemente sembra avere un percorso proprio, staccato dal resto dell'umanità..c'è pace tra queste capanne..c'è silenzio..molto...forse troppo se non si è abituati..le persone vivono ancora di ciò che gli viene donato dalla terra..e che, a fatica, lavorano per poter permettersi un'esistenza..




ma negli occhi di quelle donne incontrate ieri.. si può leggere qualcosa di più..si legge la voglia di conoscere..la voglia di mettersi in gioco..la voglia di iniziare a sentirsi amate e stimate per ciò che hanno da donare..e di avere le stesse opportunità degli uomini che vivono sotto il loro stesso tetto.




Una millesima parte delle doti che hanno la si può ammirare nei loro abiti...tutti tessuti a mano..con disegni e colori oserei dire magici per la loro bellezza e preziosità..


Quindi dal cuore vorrei ringraziare queste donne..che hanno fatto nascere in me diverse domande..che mi hanno dato forza..e che son un esempio vivente e disarmante di quanto basta realmente poco per essere sereni e felici..


a loro dico.. Yusulpayki!




lunedì 4 luglio 2011

I casi della vita

Quando si dice il caso...
Non proprio per caso io e Emanuele abbiamo partecipato alle selezioni per il servizio civile all'estero e, spero sempre non a caso, siamo stati scelti.
Prima della partenza abbiamo conosciuto gli altri SCE, tra cui Elisabetta, che ha deciso di andare un anno in Nicaragua...
Il caso vuole però che Elisabetta abbia un'amica che fa la volontaria a Nairobi e le dice di contattarci...
Alice, questo è il nome dell'amica, ci contatta e nasce una bella amicizia con lei e con Elisa, la sua "capa".
Ci si vede nei week end, le abbiamo invitate ad uno torneo di calcio e pallavolo organizzato da noi. Allora loro ci dicono: anche noi ne stiamo organizzando uno, venite a vederlo!
Per caso noi eravamo liberi e sempre il caso ha voluto che conoscessimo un ragazzo di Korogocho, la slum in cui era stato organizzata la finale del torneo, che domenica mattina ci ha scortato fino al luogo di ritrovo. 
Per caso però siamo arrivati per primi e delle nostre amiche nessuna traccia. le chiamiamo e loro ci dicono "stiamo arrivando, ci vedrete di sicuro".
Ed ecco che si avvicina un mega corteo, con tanto di banda e migliaia di persone al seguito. E tra questi chi c'è? Franco Baresi in persona. Al che ci diciamo: ma dove siamo finiti?! ed ecco che vediamo le nostre amiche, a fianco del Capitano, sventolare la mano e dirci di andare con loro.


Ecco il caso ha voluto che ci trovassimo al AC MILAN SLUMS CHAMPIONSHIP, organizzato come avrete capito dal Milan insieme all'organizzazione delle nostre amiche, Alice for children (che fa parte a sua volta di TWINS INTERNATIONAL)
Hanno partecipato squadre di ragazzi dagli 8 ai 14 anni provenienti dai vari slum di Nairobi, ai vincitori un premio in denaro per sponsorizzare il loro talento. Motto della giornata "Winning on the field, winning in life". I bambini indossavano le magliette del Milan, erano emozionati e molto coinvolti (scene di pianto per un rigore sbagliato).Migliaia di persone intorno al campo facevano il tifo per loro.
Baresi e Campioni locali
Ambasciatori e Baresi
Sono arrivati anche l'ambasciatrice Italiana, l'ambasciatore greco, i presidenti delle varie associazioni coinvolte, rappresentanti di radioitalia, campioni di calcio locali. E noi, sempre per qualche strano caso (o meglio per interferenza delle nostre amiche) eravamo in "tribuna d'onore" con loro (seduti sotto un tendone, ma la sobrietà era ciò che si addiceva all'evento). Abbiamo conosciuto i presenti, scambiato informazioni sui nostri e i loro progetti. Persone disponibili e molto generose. Interessate tanto al loro lavoro quanto a conoscere noi e la realtà in cui ci troviamo. La fortuna ha voluto anche che ci venissero offerti, come regalo per il nostro impegno e partecipazione alla giornata, dei biglietti per sabato per vedere Muti in concerto, e una cena al Carnivore la sera stessa. (sul carnivore magari faremo un post a parte...)

Ecco, niente di tutto questo ci saremmo aspettati ieri mattina alle 8, quando siamo andati a prendere il matatu. 
Il caso ha proprio voluto che io dovessi finire in Kenya per andare a vedere le partite di calcio! e ci ha mandato a kilometri di distanza per conoscere Baresi (io nella mia storia di tifosa calcistica ho amato a dir la verità solo Gullit, fino all'età di 6 o 7 anni...)

Ma il momento topico è stato l'incontro con Baresi, alla presenza del quale Emanuele è diventato completamente rosso dall'emozione, ad ogni complimento di Franco al nostro lavoro, il mio socio perdeva sempre più la ragione. E dopo la foto di rito con il Capitano, il caro Lele ha perso per cinque minuti la parola. 
Quando poi ci ha salutato prima di partire, Emanuele (credo che cominci ad avere qualche problema di udito) è rimasto imbambolato credendo che Franco lo avesse chiamato per nome.
Che dire, giornata bella e divertente per me ma di sicuro emozionante per Emanuele (la sera ancora stava pensando alle risposte che avrebbe dovuto dare alle domande di Baresi...).




ps: spero che in formazione la voce "evitate le ripetizioni" nella stesura del post non fosse compresa...