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sabato 5 marzo 2011

Dall'altro lato della barricata


In principio era il Bip. Un lancinante, irritante bip. Poi c'era il secondo. E poi il terzo e così via. Ma non era mai prima del ventesimo bip che realizzavo quanto stava accadendo. Era la sveglia che gracchiava. Andava da sè che le mie suppliche della sera precedente non si erano avverate. La Juventus non mi aveva chiamato per giocare al fianco di Del Piero, il Vesuvio non aveva seppellito la mia scuola con una eruzione chirurgica, Masaniello non era tornato in vita per guidare una rivolta che mi avrebbe reso impossibile attraversare la città e raggiungere la mia classe.

Subito dopo cominciava l'affannato rituale descritto magistralmente nel primo Fantozzi di Caffelatte con pettinata incorporata e autobus da prendere al volo. Alla fine delle mie tribolazioni c'era però un premio ad attendermi. Il simil-sonnellino della prima ora da consumarsi rigorosamente all'ultimo banco (salvo improvvide interrogazioni).

Eh già perchè, scusate la digressione, ma se qualcuno non lo sapesse, il mondo si divide in due categorie. Quelli dei primi banchi, e quelli degli ultimi. Non ho niente contro di voi che starete leggendo e vi ricorderete di quando eravate seduti a 20 cm dalla Prof. adorata, delle vostre mani alzate sempre pronte a rispondere, di tutti i commenti interessati che facevate alle lezioni. Alla fine lo so che siete come tutti quanti gli altri e non meritate disciminazioni. é solo che senza di voi la scuola sarebbe un posto migliore. L'importante è che ne siate coscienti.

Tornando a noi, tutto quanto descritto sopra rispetto alle mie traumatiche sveglie dei tempi in cui ero un alunno non è cambiato di una virgola adesso che tra le varie cose del mio Servizio Civile lavoro come insegnante di inglese affiancandomi alle professoresse di ruolo. Unica piccola differenza, ahimè alla prima ora non posso schiacciare il pisolino. Ma è una esperienza davvero bellissima, credo che dovrebbe essere un diritto inalienabile di ogni alunno avere da grande una esperienza come professore...

Ogni ora accade qualcosa che mi riporta alla mente gli irripetibili anni passati in classe. L'altro giorno mi è capitato per caso di guardare sotto un banco, e che tuffo al cuore! avevo dimenticato che anche ai miei tempi c'era una piccola mensoletta con gomme appiccicate, fogli stracciati, la merenda per la pausa e quant'altro...

E i lanci di oggetti mentre la prof. è di spalle? Modestamente posso vantare più di un bernoccolo sulla testa di miei compagni di classe grazie alla mia precisione... e le battute fatte durante le interrogazioni che fanno infuriare l'insegnante? e le risse estemporanee mentre la prof scrive alla lavagna ed è girata di spalle? e la follia nei due minuti tra la fine di una lezione e l'inizio dell'altra? e le risate incontrollabili, che proprio perchè non puoi ridere, ridi sempre di più in faccia alla prof.?

Molte volte mi verrebbe voglia di sedermi con loro anche solo per cinque minuti e unirmi ai loro divertimenti. Ma non si può, a ognuno il suo tempo, e torno nel mio ruolo dettato dall'età che ho oggi. Quindi d'ora in poi chiamatemi, per usare un termine arabo, "O'Prufessore"

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