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domenica 27 febbraio 2011

E Guardo il mondo da un oblò..



Negli anni ho immortalato tutto ciò che ho visto e oggi non conto più le cartelle immmagini.
Una figura inchiodata su carta è un'effigie perpetua e narrabile....
Tuttavia, “mirare” alla realtà con il solo uso del mezzo, finisce per renderla artificiosa.


Ecco perché ho deciso, in questi giorni di esplorazione, di “castigare” la mia sempre fedele compagna di viaggi, per poter finalmente assistere alla vita fuori fuoco..


Ho visto cambiare i paesaggi, ho visto case.. e poi non ne ho viste più.


La cornice è bianca, come la neve che non vuol smettere di scendere , ma : “ arriverà un giovane che si batterà con quel drago che, geloso del sole, lo aveva nascosto .. e gli uccelli smisero di cantare e i bambini smisero di sorridere..” ( leggenda dei Marzişor).


E' possibile che oggi, quel giovane, stia ancora ponderando sul da farsi e i miei viaggi sono freddi, così come freddo è il paesaggio che mi circonda.
Questi non sono i miei luoghi, eppure, con sorpresa mista ad imbarazzo, mi affascinano. Sono figlia del benessere e trovo la povertà romantica.. che paradosso!!


Le persone che incontro sono dirette testimoni di un momento storico, che sembra così lontano, ma che ancora si mostra del tutto tangibile.


Allora, mi verrebbe voglia di chiedere ad un anziano di raccontarmi una storia …
Non ce n'é bisogno, perché a Raccontarmi, a Raccontarsi ci pensa una collega.
Mi descrive i giorni di depressione in seguito alla caduta del blocco comunista, espone l'argomento con estrema serenità, quasi non lo avesse vissuto su pelle e lo fa in un momento nel quale è possibile che due cittadini con egual passaporto possano non intendersi, in un paese costretto a mutare il prorpio idioma svariate volte..
Il mondo è in continua evoluzione e qui lo percepisco.



(potrebbe così capitare che il tuo interlocutore passi dal romeno al russo senza che tu te ne accorga ….. ma per ora non mi lamento perché , a prescindere , non lo capirei)

sabato 26 febbraio 2011

La storia sono loro


Sarà stato qualche anno fa. Due forse, o tre. Mi trovavo a Bologna in una di quelle plumbee giornate dell'inverno italiano. Aspettavo una persona, ma siccome freddo, vento e pioggia mi fiaccavano, decisi nell'attesa di dedicarmi a una delle mie attività preferite, ovvero infilarmi in una libreria e perdermi gironzolando qua e là, leggiucchiando una quantità enorme di copertine e abstracts dei testi. Il tempo davvero fugge in quelle occasioni, tra l'incontro con un libro nuovo e la piacevole sensazione di trovare un tomo già letto nel passato.

Quel giorno, mentre girovagavo senza meta mi imbattei nella quarta di copertina di un libro di Tiziano Terzani, adesso sinceramente non ricordo quale. Ma ricordo che rimasi impressionato da una frase in quarta di copertina che infatti spesso mi torna in mente da allora. Credo fosse una specie di autobiografia, perchè diceva che lui era stato testimone dei più grandi avvenimenti del suo tempo, mi sembra citasse la guerra in Vietnam, la caduta del Muro e altro. Su quella frase ci ho fantasticato tanto, immaginavo di poter dire la stessa cosa quando fra molti (non moltissimi!) anni avrò la sua età e ho un bel bagaglio di esperienze sulle spalle...

Quella sua frase non può non tornarmi in mente oggi, che mi trovo in Giordania proprio mentre i paesi arabi sono protagonisti di quello che reputo la più importante sollevazione contro un potere iniquo nel sud del mondo dai romantici tempi della decolonizzazione. Mi rimarranno indelebili le immagini delle centinaia di televisioni nei negozi ad Amman sintonizzate 24 ore su 24 su aljazeera durante i giorni di Tahrir Square. Della sensazioni nella folla festante fuori l'ambasciata egiziana ho già scritto in un altro post. E anche qui ad Amman, dove per la prima volta dopo venti anni la gente scende in piazza per reclamare riforme e maggiori libertà, senti un qualcosa di frizzante nell'aria, una nuova voglia di protagonismo per le masse arabe troppo a lungo schiacciate nell'angolo da autocrazie basate sulla violenza.

Mi rimarrà il senso di sgomento di questi giorni per quanto sta accadendo in Libia, le notizie che arrivano mi colpiscono profondamente, massacri degni di altre epoche in un paese che l'Italia ha sempre considerato come il giardino di casa propria. La stessa Italia che non sembra curarsi di molto di quanto sta accadendo se non per le fantasiose previsioni su numeri cataclismatici di profughi che dovrebbero riversarsi sulle nostre coste. Troppo impegnati a discutere delle feste serali del premier o di chissà quale altra notizia di gossip, il popolo italiano non sembra conscio delle sue reponsabilità in questa terribile carneficina portata avanti da un grande amico del festaiolo di Arcore nonchè fornitore di buona parte dell'energia che usiamo ogni giorno.

Ma nonostante le nostre colpe e il menefreghismo la ruota della storia qui continua ad andare avanti e a scrivere pagine di cui sono felicemente testimone (anche se defilato).

Adesso si, la Storia sono loro (e noi italiani ahimè dobbiamo sentirci esclusi)

Retrospettiva casalinga

Sìore e Sìori, benvenuti alla Prima Edizione del "Jordan Caritas Ambrosiana Picture Festival".
Oggi, 26 Febbraio 2011, si inaugura questa importante manifestazione che vede al centro il progetto SCE in Giordania.
Ogni mese sarà dedicato ad uno specifico tema.
Quello prescelto per Febbraio è "Home Sweet Home, angoli e scorci di Casa Caritas".
Sul blog sarà possibile ammirare solo alcuni degli innumerevoli scatti di questa rassegna fotografica.
Eccone qui tre:

"Davanti al manicomio di Saint-Rémy" - Vincent Van Gogh (Museo d'Orsay, Paris)


"Natura morta con sedia impagliata" - Pablo Picasso (Musée National Picasso, Paris)


"Da dove veniamo? Che siamo? Dove andiamo?" - Paul Gauguin (Museum of Fine Arts, Boston)


Chi lo desidera, potrà anche votare la foto che preferisce. Per votare è sufficiente scrivere nel commento "VOTO" + titolo della vostra foto preferita.
A chi parteciperà ricordo che a fine anno sarà estratto il nome del fortunato vincitore: in palio un weekend per due persone a Villapizzone, tutto incluso (anche due giorni di formazione extra)!
Yalla yalla!!!
E ora il comitato sai che fa? Manda la PUB-BLI-CI-TA'!!!

venerdì 25 febbraio 2011

DANZA KUDURO-il ritmo boliviano-

..per allietare queste lunghe giornate di pioggia ecco la hit cochabambina..
.
Alè alè vàmonos a bailar:-)

"Las manos arriba
cintura sola
Da media vuelta
danza kuduro
No te canses ahora que esto solo empieza
Mueve la cabeza danza kuduro "



7mila milioni



Questo è un video interessante. Verrà mostrato (tra le altre millanta installazioni) nello stand Caritas di Fa’ la cosa giusta tra il 25 e il 27 marzo, intitolato “Facce da slum”.


Non tutti i lettori potranno prendere parte alla fiera, ed è anche per questo l'ho postato.

mercoledì 23 febbraio 2011

"Dos jóvenes cooperantes de Cáritas Ambrosiana..."



"...apoyaran a Redes de Solidaridad durante 2011"


Ricambiamo con piacere il saluto degli amici di Redes de Solidaridad (Nicaragua),

che hanno pubblicato su loro blog

il benevenuto a Elisabetta e Marta!

Ecco lo screenshot della pagina




martedì 22 febbraio 2011

Un incontro speciale...


Ogni tanto i sogni si avverano...
piccoli o grandi che siano l'importante è crederci, ma crederci davvero...
come il mio sogno di fare il servizio civile all'estero.
Quet'anno è proprio iniziato bene e sta continuando stupirmi e regalarmi momenti indimenticabili come questo ritratto nella foto, io e Gioconda Belli, io desideravo vederla, incontrarla, sapevo che prima o poi sarebbe successo ma che stupore e che gioia!
Gioconda Belli, scrittrice e giornalista... "La donna abitata" il libro che più di altri sento..."All'albeggiare emersi" e poi "mi sono ritrovata sola per secoli in una dimora di terra e radici [...] sentivo che il mondo era vicino [...] vidi le radici, le mani tese che mi chiamavano".
Come dimenticare le sue parole e la poesia che chiude il libro:

Nessuno sarà padrone di questo corpo di laghi e vulcani
di questa mescolanza di razze,
di questa storia di lance;
di questo popolo amante del mais,
delle feste al chiaro di luna;
del popolo dei canti e dei tessuti di tutti i colori.
Né lei né io siamo morte senza un progetto, senza lasciare un’eredità.
Siamo tornate alla terra da dove ancora torneremo a vivere.
Popoloremo di frutti carnosi l’aria dei tempi nuovi.
Colibrì Yarince.
Colibrì Felipe
danzeranno sulle nostre corolle
ci feconderanno eternamente.
Vivremo nel crepuscolo della gioia
nell’alba di tutti i giardini.
Presto vedremo il giorno colmo di felicità
le imbarcazioni dei conquistatori allontanarsi per sempre.
Saranno nostri l’oro e le piume
il cacao e il mango
l’essenza dei sacuanjiocges.
Chi ama non muore mai.

...lo Sce regala anche questo :) !

lunedì 21 febbraio 2011

Scherzi boliviani


...ed ecco come Davide è stato accolto al suo arrivo in Bolivia....quella murata dai giornali era la porta della sua camera! =)
Grazie per la settimana passata insieme!

Gerry Scotti

Invito il lettore a non andare subito a guardare la soluzione alla fine del post.

Scenario: rientri in casa e scopri che gli operai che stanno lavorando nel giardino di fianco hanno rovesciato la malta sui tuoi vestiti stesi ad asciugare...la tua reazione è:

a) fa niente siamo tutti fratelli

b) ne approfitti per rifarti il guardaroba

c) ti incazzi come una iena farneticando in inglese e poi scopri che parlano solo kiswahili

non finisce qui...

Dopo aver trovato un traduttore scopri che per richiamare l'attenzione di un eventuale persona presente in casa hanno tirato delle pietre verso porte e finestre..

a) fa niente siamo tutti fratelli

b) ne approfitti per rifare gli infissi

c) ok, questa era meglio non farsela tradurre...

infine...

Tutti ti chiedono scusa facendoti sentire arrogante:

a) ci mancherebbe altro

b) cacchio adesso sembro il solito bianco

c) sono io o sono loro ad approfittarsi degli stereotipi?!

Soluzione:

Alla fine ci scambiamo il numero di telefono, e facciamo amicizia con loro che cercano di salutarmi in italiano e io di salutarli in swahili...anche questo è scambio culturale...

ps: alla lavanderia chi glielo spiega?

domenica 20 febbraio 2011

Pioggia

eh,si, a quanto pare anche in Kenya piove, e non poco! ma solo nei giorni in cui Maurizio si trova a Nairobi, perchè ha iniziato esattamente il giorno in cui è arrivato (per la gioia dei locali perchè la pioggia benedice il visitatore) ed ha smesso la notte in cui ha preso l'aereo per tornare in Italia...
Ora il sole splende in cielo e allieta le nostre giornate, accompagnato da un venticello fresco che ci fa dimenticare i 40 gradi!

Jordan...Michael Jordan!


In arabo Al-Urdun...
In inglese Jordan...
In italiano Giordania...

In arabo Maikul Jurdan...
In inglese Michael Jordan...
In italiano Michele Giordania...

Google riserva sempre delle strabilianti e stupefacenti sorprese...
...C Q F P...Come Quando Fuori Piove..Come Quando Fai Per digitare Jordan e salta fuori Michael Jordan!!

sabato 19 febbraio 2011

Domani

Domani!

Si! Domani si comincia!

Domani finalmente a lavoro!

Uhm ma quando arriva questo domani???
Ormai è tre settimane che siamo qui e il giorno fatidico per iniziare non è ancora arrivato…le prime due settimane sono state di rodaggio, di conoscenza, la seconda settimana poi con l’arrivo di Davide ci sono stati un sacco di incontri, riunioni, visite…Finalmente si era deciso come impostare il lavoro…ma ad oggi questo domani non è ancora arrivato! Il motivo? BLOQUEO! Da una settimana Cochabamba è paralizzata da manifestazioni e cortei, le strade sono bloccate da persone, tronchi, macchine, sassi e se provi a passare rischi che ti si taglino le gomme della macchina, per cui o si sta chiusi in casa o si arrischiano percorsi alternativi guadando anche fiumiciattoli e canali con il gippone della parrocchia…



Qui in Bolivia molto spesso la gente scende in piazza a protestare e i malcontenti di questa settimana sono per l’aumento dei prezzi che sta pesando tantissimo sulle famiglie boliviane…prima di Natale il gasolio è aumentato di quasi 2/3, e tutto questo solamente per pochi giorni, perché le proteste in piazza sono state così forti da far eliminare il decreto in un batter d’occhio!
Nelle comunicazioni ufficiali del governo tale decisione era stata giustificata da tre motivi principali: lotta al contrabbando, bisogno di aumentare il prezzo al barile pagato alle transnazionali, possibilità di investire il risparmio ottenuto in sostegno diretto all’economia, ma molto piú probabilmente la manovra è stata messa in atto per rimediare ai problemi della compagnia petrolifera dello stato, che pur dettando le proprie leggi di mercato non riesce ad andare avanti…


E intanto da quel momento tutti prezzi a poco a poco sono iniziati a salire, facendo sì che una popolazione che per la maggior parte vive alla soglia della povertà debba assorbire un fortissimo aumento dei prezzi della benzina, dello zucchero e ben presto anche della carne di pollo…questo perché sono state proibite le esportazioni di alcuni prodotti e non avendo più mercato le coltivazioni sono sempre meno e i prezzi continuano a salire alle stelle…e intanto le proteste continuano…ma quanto e quando verranno ascoltate?

E noi qui, ad aspettare che tutto questo blocco finisca per cominciare con il lavoro…


Ma anche questa è Bolivia, per cui aspettiamo, o meglio esperamos - come si dice in spagnolo che mi sembra abbia una accezione più positiva =) – lasciando che anche questa attesa ci insegni qualcosa… perché spesso la Bolivia è fatta di momenti di attesa…a noi che siamo abituati a fare, a buttarci subito, a non voler perdere nemmeno un momento, perché non vogliamo buttare via il tempo…perché anche se in queste tre settimane non ho combinato molto le persone che ho incontrato, i volti, i sorrisi, i racconti e i momenti in cui ho dovuto aspettare mi hanno rivelato qualcosa di questa Bolvia che è ancora tutta da scoprire…
E allora esperamos domani…



venerdì 18 febbraio 2011

Bernadicta e Olive (comme la femme du Président) meglio note come “Marie”!!!!!


Eccoci qua! Finalmente anche da Kindu, malgrado i problemi di comunicazione, arrivano notizie!
Dunque, da dove cominciamo… dal titolo del post. Proviamo a spiegarvi come ragiona un kindulese medio.
Fino ad oggi solo due bianche impavide e spavalde si aggiravano per le strade di Kindu: Maria e Maria, le due ex servizio civiliste che ci hanno precedute e che sfortunatamente avevano lo stesso nome. Dal che, il kindulese medio deduce che tutte le bianche si chiamano Maria. Dal momento in cui a popolare le strade di Kindu erano solo le due Marie nessun problema. Ma due nuove giovani e sprovvedute hanno preso a girare a piedi e in moto per le strade della città…e all’unisono un coro si leva: “Marieee!!!!”.
La maggior parte del nostro tempo, lavorativo e non, lo dedichiamo quindi a cercare di far capire al kindulese medio che non tutte le bianche si chiamano Maria e che noi stesse abbiamo due nomi diversi.
Per Olivia la vita è già più facile, dato che la moglie di Kabila, il Presidente della RDC, si chiama come lei. E il kindulese medio adora l’idea che una donna bianca possa chiamarsi come la femme du Président!!
Per Benedetta, invece, le cose si complicano…. Il suo nome è sottoposto a storpiature di ogni genere: si va da Bernadette a Benedicte, a Benaditta fino ad arrivare alla somma sintesi….Bernadicta! Peggio ancora se propone il suo soprannome: Bebe, che inevitabilmente in un paese francofono si trasforma in Bebé….
Basta! Chiamateci come vi pare!!
Ieri la svolta che segna l’inizio di una nuova era. Johanna una cooperante inglese in moto per le strade della città è stata chiamata a gran voce: Oliviaaaaaa!!!
Insomma, tra un disastro lessicale e l’altro, cominciamo a raccogliere i primi frutti del nostro duro lavoro!
Un bacio a tutti.
Bernadicta e Olive

Timbri..





Ciao, mi chiamo Elisa e sono B positivo.



Per ottenere un permesso di soggiorno in Moldova è necessario godere di buona salute.
Nulla da recriminare, dico io, non fosse che molti test si basano sulla rigorosa prova della fiducia!
(o solo per noi?).

Seguendo il tacchettio di Eléna,
nostro angelo custode in questi giorni di sequela, facciamo visita ad ogni specialista del campo medico.

Uno specialista.. "taccc".. un timbro

Penso alle lunghe file dinnanzi la questura di Genova; Blanca si alzava alle 3 del mattino per sistemarsi ordinatamente in coda.

Penso alla disputa di questi ultimi giorni: Benigni, cachet, Belen e Belin.. ma perché nessuno pensa al Bahrein?

Penso che .. sono tanti gli argomenti su cui non meditavo..

Oggi però non voglio fare dell'inutile oratoria, oggi penso..

mercoledì 16 febbraio 2011

Illegal


Elisa ed io stiamo sistemando le pratiche per ottenere il permesso di soggiorno: occorre effettuare visite mediche, presentare dichiarazioni in cui si dimostra di possedere una abitazione ed un lavoro, …

Mi viene in mente il film “Illegal”, ambientato in Belgio. La protagonista è una donna Bielorussa. Lavora, ha un’abitazione, ma non le è stato concesso il permesso di soggiorno, per cui vive nell’illegalità. Fino al giorno in cui viene fermata dalla polizia.

Incuriosita, ho scoperto che di film sull’argomento ve ne sono tantissimi; ho trovato un sito, mi sembra interessante: http://www.ilgiocodeglispecchi.org/. Potrebbe essere una buona intuizione per il nostro tempo libero, anche se per ora il fascino della piscina all’aperto e di un gelato a -8 °C restano le idee vincenti!

martedì 15 febbraio 2011

La Giordania nel pallone


Come ogni paese arabo che si rispetti, anche qui in Giordania il calcio è seguito con una passione quasi religiosa. Il campionato giordano certo, ma sono seguitissimi anche i campionati europei pieni delle stelle più famose della pedata.

Appena dico di essere italiano in un taxi o parlando con qualcuno per strada, subito scatta la prima domanda: "Per quale squadra tifi?" Ognuno di loro ha una squadra preferita in italia, e tutti ti parlano dei calciatori italiani da cui sono più affascinati. I nomi? i soliti, Del piero, Totti, Baggio. Gli arabi sono molto amanti della fantasia, i difensori come me non li attirano troppo :(

E cosi la sera quando si va nei bar, mentre si fuma il narghilè e si beve il tè c'è sempre la televisione sintonizzata su aljazeera sport. A dire il vero il campionato che li affascina di più è quello spagnolo, e anche qui si dividono tra le grandi rivali di sempre, Barcellona e Real Madrid. Già ho notato per strada vari ragazzini con le maglie di Messi e Cristiano Ronaldo, e credo che aumenteranno con l'arrivo dei primi caldi quando i maglioni e le giacche saranno riposte.

Per chiudere, un caro saluto a tutti i nerazzurri di Caritas Ambrosiana, come da tradizione sconfitti a Torino, stavolta dal giovanotto che ammirate in foto. :)

Una mattina mi son svegliata...

… dai miei sogni lucidi e non ero in Italia, non ero nel mio letto, non ero a casa mia, non ero sola.

Ero in un campo, non un campo di grano, nonèlarosanonèiltulipano, ma ero in un campo per rifugiati palestinesi. In Libano.

Circondata da un gruppo di ragazze e ragazzi. Shoo esmek? Shoo esmak? Kifak? Kifek? Sukran, Afwan! Come ti chiami? Cosa fai? Come stai? Grazie, prego!
È una girandole di voci e domande e frastuono e canzoni e balli e presentazioni e che lingue parli e capiscil’arabo e mi capisci e dove l’hai studiato e perché?
E poi mi chiedono di cantare una canzone italiana.

Penso un pò. Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un pò.
Mi viene in mente la resistenza palestinese, mi viene in mente la resistenza italiana, mi vengono in mente le immagini storiche di questi giorni, la resistenza e la vittoria egiziana....

....mi son svegliata ed ho trovato la canzon!

Le ragazzi entusiaste, mi hanno regalato la prima canzone in arabo che ho imparato, così abbiamo cantato insieme.



E questo non è un caso e non è un sogno, un mio amico la chiamerebbe legge di attrazione.
Porta itineris dicitur longissima esse, ovvero la porta è la parte più lunga di un viaggio...e con i ragazzi del centro l'abbiamo aperta cantando!


PS. Nel testo di questo post sono nascoste 6 canzoni, tra cui quella che ho scelto di cantare ai ragazzi. Apro ufficialmente una sfida a chi riesce a scovarle tutte, a fornirne autore e titolo e a svelare la canzone prescelta....venghino siori venghino!!!

lunedì 14 febbraio 2011

"Camminare" ad Amman


Amman è una città collinare e, come Roma, è nata su sette colli. Ma oggi l'ondulata capitale giordana è talmente cresciuta da occuparne più di venti!!

Anche se le distanze sembrano brevi sulla carta, in realtà non è così... Per raggiungere qualsiasi posto bisogna procedere a zig zag tra pendenze varie, salite e discese.

A volte preferirei rotolarmi come una balla di fieno giù per la discesa, piuttosto che combattere la forza di gravità camminando in modo assolutamente disarticolato!! Per non parlare delle salite...il termine esatto sarebbe "arrampicata libera"!

Ma (c'è sempre un "ma") un modo per evitare tutto questo esiste, udite udite!! Basta prendere le scale!!!
Eh si, ci sono un'infinità di scalinate!! Non si sa dove portino esattamente, ma ci sono!!

Noi l'altra sera, ad esempio, abbiamo scovato una scalinata proprio vicino casa...era perfetta! L'unico problema è che non portava da nessuna parte, o meglio, ci ha portati dritti all'uscio di un nostro vicino di casa!! Per fortuna nessuno di noi assomigliava a Diabolik o a Eva Kant!!

domenica 13 febbraio 2011

SOS cavetto

Prometto che è l'ultima volta che mi intrometto.
Giusto per rimediare alla mancanza di cavetto,
metto qualche scatto del nostro alcoolico giretto.





sabato 12 febbraio 2011

"L'Egitto non sarà mai più lo stesso"

11-02-2011... Questa data può essere letta indifferentemente da sinistra a destra o da destra a sinistra, è una data palindroma.
Secondo alcuni queste date sono portatrici di sventura...ma non credo che il popolo egiziano sia d'accordo con questa affermazione!!
Hosni Mubarak detto il "faraone" è caduto, gli egiziani hanno vinto, piazza Tahrir ha esultato ed esulta ancora con il suo sventolio di bandiere, canti e urla.
Finalmente la voce del popolo è stata ascoltata,
al-hamdu-li-llah

Salut



[ Trionfo di soprannomi in quel di Chisinau.. a volte, forse non troppo rispettosi, ma voi signori ci scuserete .. perché a scopo didattico tutto é lecito ].

Traffico, grigio, freddo.. un primo impatto desolante...

Musica, buon cibo, vino.. si comincia ad intravedere la luce...

Suv che si alternano a Lada2103.. qualcuno di voi ha memoria di quest'auto?

5° giorno di permanenza nella ridente Chisinau.
Oggi il termomentro segna -3 ed è proprio questo il motivo che ha allettato in noi l'idea di due bracciate in piscina a cielo aperto.
Dopo aver dannato Dedalo e i suoi labirinti...eccoci finalmente a bordo vasca ( che non è l'appartamento delicatamente arredato del custode).

La “ricetta” per evitare l'edificazione di svariate stalattiti in fronte è semplice!
-pucciare il viso in acqua con scadenzialitità di 2/3 secondi-
ne siamo uscite illese! Il metodo può considerarsi valido!

Le nostre giornate sono state fitte di incontri: colleghi, locali, clero ed autorità. Esiste un comune
denominatore per ogni nostra visita... e si chiama VINO!

E se “In vino veritas” .. scambiare il coro dei sacerdoti della chiesa ortodossa russa..per i neri per caso. ..la giornata può considerarsi giunta al termine.

Scambi di identità a parte.. l'accoglienza ricevuta è stata delle migliori e anche grazie alla presenza di Sergio ed Elisa ( ospiti in casa nostra) , questi cinque giorni hanno lavato via molte paure..

Quindi... “ se gli ultimi saranno i primi”, questa settimana di ritardo giocherà a nostro favore!
Un abbraccio a tutti!

La mia prima rivoluzione


E pensare che me la stavo perdendo...
Svegliarsi presto non è comodo per nessuno, per me men che mai, così al ritorno dal lavoro, di pomeriggio spesso schiaccio un pisolino...
Mentre dormo placido nel letto e sogno chissà cosa arriva paola a svegliarmi... chi osa disturbare il mio riposo? Bhè ne vale la pena, è arrivato l'annuncio, Mubarak si è arreso. Mubarak ha perso, e ha vinto il popolo egiziano. Giusto il tempo di infilare gli occhiali per guardare sulla bbc le immagini che da Piazza Tahrir arrivano di gioia incontenibile, inarrestabile, sincera, di chi ha trattenuto il fiato da 18 giorni o forse da molti anni...

Ho vissuto per tre mesi in Egitto nel 2006 e ho toccato con mano quanto fiato bisognava trattenere ogni giorno per paura della repressione e della polizia segreta e non...

Scendiamo dalla collina in cui abitiamo per trovare un taxi, il tassista è giordano ma è felice, quelli del Cairo sono suoi fratelli, ma ci lascia un pò lontano dall'ambasciata egiziana, che il traffico di caroselli comincia a un chilometro dalla sede dell'ambasciata...

E poi arriviamo finalmente, ed è gioia distillata, ed è la più bella immagine ti possa lasciare una umanità dolente ma fiera, che non ha piegato la schiena e che adesso esplode giustamente di gioia.

C'è chi canta, chi balla, chi piange, chi scandisce slogan, chi porta in braccio i propri bambini affascinati dai fuochi d'artificio e che magari adesso non capiscono, ma che si spera beneficeranno più di tutti di quanto sta avvenendo in queste settimane nel mondo arabo...

Il delirio di gioia dele persone è qualcosa che ti resta dentro, il primo ricordo indelebile di questo servizio civile. Già in tanti si interrogano sul futuro, sul cosa accadrà, sull'abilità degli egiziani di gestire bene la transizione, tutte domande legittime e da non trascurare, a cui da domani mattina bisognerà trovare risposte... ma stasera no. Stasera è festa. Auguri, Egitto

Arrivate!

Ci siamo anche noi!!!
Settiamana intensa, una full immersion nella cultura moldava!
Tra una sauna e una placinta, tetti azzurri e strade storte, abbiamo conosciuto la staff di Diaconia (o Di-Alcol-nia?!?) e visitato l'appartamento sociale.
Credo che una delle cose più interessanti, per ora, sia stata vedere i villaggi e scoprire un "parco giochi" costruito con la parte anteriore di un camioncino e un maxi cilindro in ferro (so che la descrizione non rende, ma mi sono scordata il cavetto della macchina foto a casa...).
Il nostro condominio, nel centro della capitale, è in puro stile sovietico. A pochi passi dal centro le strade sono sconnesse e buie.
Ma la vera avventura (ed il vero lavoro) inizierà settimana prossima.
Un grazie particolare a SOS Sergio, Elisa la guida ed Elisa la cuoca.

^^

Viaggio.

Viaggio strano. È la prima volta che parto con “qualcuno”. E per di più italiano! Ho sempre viaggiato da sola… compartir es otra cosa!
Arrivo a Managua … il viaggio che ci porta dall’ aeroporto a “casa” è… esattamente come me lo ricordavo. Nessuno stupore. O meglio solo uno, mi stupisco di non essere stupita. E penso.

Una camionetta calda .. con i bagagli accatastati nel rimorchio e legati insieme con una fune .. per evitare la caduta durante il tragitto. Mi ricordo della calle.
Le strade di Managua sono orribili. Non tutte sono asfatate e quelle che lo sono … si sciolgono al sole. Gli autobus sembrano divertirsi saltando le buche.
ll primo viaggio sul bus “trece” (“la trece, la trece!”) non lo smentisce: aggrappati come possono i miei compagni di viaggio si stupiscono per il tanto saltare .. lo paragonano a Gardaland..e io non mi stupisco, né per le buche, né tanto meno per “gli italiani”.

Dal finestrino cartelloni pubblicitari, cartelli stradali, semafori, taxi gialli, gente che corre, che cammina, che guarda … è tutto un colore. Mi ricordo dei colori.
Colori di una città che è un disastro, colori delle casette ad un solo piano che si alternano e mai si ripetono uguali, colore del fumo dei gas di scarico che si alza giusto ad altezza vie respiratorie, colore blu del cielo che a Milano non esiste, colore sbiadito della mia pelle per il quale la gente mi guarda allucinata, colore delle farfalle che sono enormi e che volano alto.

Si sentono clacson, urla, vendidores ambulantes, freni che stridono, musica a tutto volume, pianti e risate di bambini. Mi ricordo del rumore.
“PAAAAN! PAAAAN!” “Basura-basura, Basura-basura”. E quando la musica si spegne.. è perché non c’è più corrente! E allora si inizia a cantare.

I ricordi si mischiano con la nuova avventura… una settimana passa senza che io me ne accorga.

Lo stupore per la consapevolezza che sento è grande. E mi stupisco!

venerdì 11 febbraio 2011

Eduardo Galeano mio guru ...

Mi avvicino di due passi,
lei si allontana di due passi.
Cammino per dieci passi
e l'orizzonte si sposta
dieci passi più in là.
Per quanto io cammini,
non lo raggiungerò mai.
A cosa serve l'utopia?
Serve proprio a camminare..

(E. Galeano - Uruguay)

Da tre notti sogno in francese

Da tre notti sogno in francese

A svegliarmi è un sussulto amletico, un dubbio stringente: cosa mai si saranno detti gli eroi che popolato i miei sonni? Non gli sto dietro. Cerco nella memoria, e ritrovo solo una infinita onomatopea di vorticose “r” sbiascicate, di dittonghi criptici, di singhiozzanti sillabe tronche.

Monica, la mia collega, sembra uscita ieri dalla Sorbona di Parigi.

I colleghi della Caritas Libano se la cavano niente male col francese.

La mia lingua invece arde, incendiata dalla pirotecnica linguistica di questo medio oriente poliglotta. Una domanda in francese per una risposta in arabo. Uno stacco in inglese.

Forse questo parla francese. Come si diceva in arabo? Quello è arabo classico! Prova in inglese...

L'italiano è un dessert, ce lo teniamo per la sera, a casa.

Poi si va a dormire. E lì, da tre notti, ricomincio col francese. Mio malgrado.

Welcome to Beirut people.

Paolo

giovedì 10 febbraio 2011

Amman, Europa, 2011


Edward Said nella sua opera immortale lo chiamò "Orientalismo". Quell'immaginario collettivo Occidentale in cui prende vita un oriente mitico, popolato da luoghi e personaggi degni dei migliori romanzi avventura. Bhè, Amman è proprio il luogo in cui questo immaginario può essere decostruito. Palazzi, banche, locali, interi quartieri costruiti ad immagine e somiglianza dell'europa, o nei casi più gravi degli stati uniti.

Il punto centrale della questione è forse che Amman è una città alquanto nuova, (due anni fa hanno festeggiato i cento anni dalla fondazione), quindi le parti più antiche e tradizionali che abbondano ad esempio a Damasco e al Cairo qui sono assenti. Non ho la presunzione di venir qui a dire a loro quali stili seguire, alla fine io qui ci vivo ma solo per un anno, quindi sono più vicino temporalmente e concettualmente a un turista che a un abitante della città. Mi sembrerebbe un pò pretestuoso chiedere che loro vivano con modi e stili che magari non li attirano più solo per soddisfare la mia voglia di vivere un anno nel mitico oriente descritto dal Salgari di turno.

Detto ciò, la sensazione che provo è un pò più complessa. é qualcosa che provai già quando vissi per sei mesi in Senegal e quando girai Cuba durante un progetto di volontariato. Cercherò di spiegarla in un due parole. Io, così come credo molte delle persone che scrivono su questo blog, provo una certa insofferenza verso determinati stili ed esagerazioni della civiltà occidentale. E vado fuori sperando di trovare una opposizione ideale e reale a ciò che non sopporto del luogo in cui vivo. Macchè, sopratutto la gioventù dei luoghi sopracitati è spesso molto attratta da quanto prodotto in Occidente. Strana sensazione. Sentirsi minoritari a casa ma anche fuori. Come dicono i post-sessantottini? il fascino della sconfitta...

ci siamo anche noi!

Solo un veloce ma sentito saluto dal gruppo vacanze Moldova.
Giornate prima tiepide, poi fresche, oggi freddo porcului (neologismo moldo-malacridiano), domani rientro e settimana prossima dicono meno quindici.
Giornate piene di visite, incontri, serate dedicate alla scoperta delle tradizioni locali e alle chiacchiere in casa caritas fino a notte fonda.
Son certo che a breve arriveranno anche le foto, per ora ci limitiamo a dirvi che la Moldova c'e' !

martedì 8 febbraio 2011

Quelli che gli spaghetti cinesi si devono comprare assolutamente!


Noodles...chi non li conosce? Diciamo che sono una salvezza per chi, come me e Yuri, è leggermente imbranato davanti ai fornelli! Di solito ho avuto sempre la fortuna di abitare con dei cuochi provetti!
La regola d'oro per gente come me, infatti, è di vivere con una persona che sappia cucinare!!
Disgraziatamente, questa volta non è così...
Io non credo a quelli che dicono "per cucinare bene occorre impegnarsi"...Noi ci abbiamo provato, ci siamo impegnati, siamo stati attenti alle dosi...e ad essere onesti, le dosi e le quantità erano perfette...peccato, però, che al posto del sale abbiamo usato lo zucchero!!!

Per questo l'altro giorno io e il mio socio siamo andati dritti dritti al centro commerciale per fare un pò di spesa!!
Siamo saliti sul taxi: destinazione City Mall. Il City Mall è un grande centro commerciale, è vicino all'Auto Mall, alla Mecca Mall e a svariati altri Mall...

Cmq, come si può immaginare, era stracolmo di gente!! Noi prendiamo il nostro carrellino e iniziamo ad orientarci in mezzo a quegli sterminati scaffali bianchi...ed ecco che in lontananza ci appare davanti..è proprio lui, lo scaffale dell' ASIAN FOOD!!
Noodles al pollo, al beef, ai gamberi, ai piselli, ai funghi, addirittura al gusto "primavera", ecc...Noi, naturalmente, abbiamo preso il pacco Super Convenienza!! eheheh!

Caricato il super pacco nel carrello, ci avviamo verso un altro importantissimo reparto: quello dei formaggini!! C'è un intero bancone solo per i formaggini, è assurdo! Diciamo che gli arabi, in quanto a formaggio, non hanno di certo il palato francese!!
Cmq, non preoccupatevi per noi, vi assicuro che abbiamo comprato anche qualcosa di sano e salutare...mmm, adesso vado a controllare!! :)

lunedì 7 febbraio 2011

L'incontro con Managua


Managua mi accoglie nella notte con una ventata di calore che profuma di legno bruciato, per stada ci sono poche persone, mentre sulle varie macchine, jeep e camioncini la gente si ammassa in un groviglio di corpi.
All'arrivo a Batahola il nostro nuovo Barrio, ci accolgono i bambini e in questa atmosfera surreale entriamo in casa!
Finalemente, ormai sognavo ogni notte di posare il mio piede nella mia nuova casa nicaraguense.
Quasi non mi sembra vero di essere qui, non mi sembra vero che se esco dalla porta di casa sono a Managua la città senza un centro, la città dalle grate alle finestre, dalle case ad un piano con il filo spinato intorno. Una città povera, che tutto può sembrare tranne una capitale.
La gente ci mette in guardia cuidado y peligro son le due parole che in questi primi giorni mi hanno accompagnata, ma io contrariamente alle mie fantasie mi sento tranquilla, serena e chissà se questo è un bene...

sabato 5 febbraio 2011

Karibuni Sana Wazungu !!!

Eccovi un piccolo assaggio di quello che è stato il benvenuto nei nostri confronti....ovviamente il regista è del posto...


Finalmente dopo due giorni senza connessione e quindi lontano da tutti..son ritornata al mondo
:-)..buongiorno..solo ora mi rendo conto che è già trascorsa quasi una settimana..ma mi sento ancora sospesa..o meglio serena ma in recezione il più possibile di ciò che mi circonda..
ieri mattina mi son svegliata con il rumore della pioggia..e aprendo la porta stava letteralmente diluviando..il mio pensiero è stato.."cavoli se solo avessi messo in valigia i miei stivali di gomma..uhmmm!!"...esco per dirigermi alla cancha e..sulla strada non asfaltata incontro persone che cercano di salvare quei pochi averi dai fiumi che hanno corcondato le loro abitazioni..l'acqua è stata una benedizione per i bacini di raccolta oramai sotto la soglia da troppo tempo..ma per queste famiglie non è tutto così semplice..e io?..mi son sentita così piccola da voler sparire nell'aver pensato ai miei stupidi stivali di gommma!

venerdì 4 febbraio 2011

è gia venerdì...

È venerdì, già 5 giorni in Kenya… vorrei raccontare tante cose che sono successe, i giorni sono stati frenetici, le persone incontrate tantissime, gli inviti a cena/casa/villaggio sono talmente tanti che non sappiamo come incastrarli tra di loro… allora seguiamo l’esempio delle settimane di formazione: flusso libero dei pensieri…
 - Il sole splendente e il vento che ci fa sopportare il caldo…
- Le capre in giro per strada come i cani randagi, l’asino che si aggira di notte per il mercato, i maiali che mangiano i rifiuti sulle strade… si, direte, che schifo, ma è folklore anche questo!
- La nostra casetta, piccola ma in african style, carinissima, già la sento mia!
(per chi non lo sapesse, il bagno è già stato ristrutturato da Sister... che peccato...)
- Sister Raquel, tenera e gentile con noi, sempre pronta ad aiutarci…
- I bambini per strada che dicono “muzungu” (uomo bianco) e subito dopo ti seguono per dirti “how are you” e ti stringono la mano, ti accarezzano i capelli e ti scroccano un biscotto…
- I matatu, questi piccoli pulmini semirotti da cui si appendono i proprietari che cercano di convincerti a salire e ad andare con loro verso la città…
- Le kamiti prisons, la strada che facciamo tutti i giorni per andare in Cafasso, con i prigionieri ai margini della stradina che picconano a terra, tagliano l’erba, lavano i vestiti, il tutto dentro divise a strisce bianche e nere…
- Nairobi centro, caotica, ricca e in totale contrasto con Kahawa, col suo mercatino di legno ai bordi della strada.
- I ragazzi della parrocchia, li abbiamo incontrati stasera e già abbiamo cominciato a fare amicizia…
- Le suore comboniane a Kariobangi, con un progetto stupendo per le donne…

Ultima ma più importante,la Cafasso House. Svegliarsi la mattina e pensare di andare a trovare i ragazzi mi mette allegria. Il primo giorno, quando siamo arrivati, la timidezza è sparita subito, ci sono venuti incontro, ballavano per noi, ci facevano mille domande, in un misto di swahili, inglese e gesti delle mani. E il giorno successivo ci hanno preparato uno spettacolo con i balli delle varie tribù kenyane, balli attuali e di gruppo, il tutto dopo prove di settimane, tutto questo solo per noi… sono solari, sono dolci e teneri, affettuosi come mai avrei immaginato. Sono passati  5 giorni e siamo già un gruppo affiatato, non avrei potuto sperare in meglio! Mi hanno già attribuito un nome swahili, MAKENDA, che significa “smiling”, e questo vi può far intuire come sto vivendo questa esperienza…

Un abbraccio a tutti gli altri SCE e allo staff caritas!

I faraoni tremano, i re no...


Non è la prima volta che vengo in medioriente, ma questa volta ci arrivo nel mezzo della bufera. Tunisia ed Egitto docet. Siria e Yemen ne sanno qualcosa, e ne sapranno ancora di più forse nei prossimi giorni. La zona del mondo contraddistinta dai livelli più bassi di garanzie democratiche si è svegliata improvvisamente, paese dopo paese, in un crescendo rossiniano di rivolte e repressione. Paese simbolo di tutto ciò è l'Egitto, assurto ancora una volta a cartina tornasole di quanto accade nel mondo arabo. Il faraone Mubarak, già in procinto di passare lo scettro al figlio ha dovuto cambiare i suoi piani, è stato abbandonato anche dai sempre interessati USA e la sua resistenza da sempre più l'impressione di essere un mero tentativo di strappare una pace "onorevole".

E la Giordania??? Sono qui da pochi giorni e non posso avere una visione completa delle cose, ma pare che non seguiremo quanto accade nel resto del mondo arabo. Ci sono manifestazioni di protesta tutti i venerdì ma quando si arriva a mille partecipanti gli organizzatori fanno festa... il re inoltre ha cambiato il primo ministro per accontentare le richieste anche se pare che gattopardianamente sia cambiato tutto per non far cambiare niente, visto che il nuovo arrivato è in realtà l'ex primo ministro in carica dal 2005 al 2007... globalmente l'impressione è che la situazione sociale in giordania sia troppo particolare (più della metà rifugiati palestinesi, moltissimi giovani e giovanissimi et similia) per immaginarsi chissà quali sconvolgimenti, almeno nel breve periodo...

ps. Il viaggio è stato faticoso, la casa è bella e grande, il tempo per adesso fa schifo, il cibo è mediorientale, io sto bene e saluto tutti gli spettatori da casa....

TO BE OR NOT TO BE? THAT IS THE QUESTION!

E' solo il terzo giorno in ufficio e tutto è già molto chiaro: il principale dilemma che attanaglia il popolo giordano non è lo shakespeariano “essere o non essere”, no...è molto di più, è il tragico domandone da 1 milione di dollari. E' quasi un'ossessione collettiva. La gente, i colleghi di ufficio, tutti te lo chiedono in continuazione...TE' O CAFFE'? Questo è il problema!!

Allora, ci si può comportare in due modi:

Primo. O si fa come me e quindi, quasi ossequiosamente e remissivamente, si accetta di bere la propria dose quotidiana di teina o caffeina (e questo con tutte le conseguenze del caso: ripetute soste alla toilette, occhi sbarrati, ecc...).

Secondo. Oppure si può optare per la machiavellica strategia di Yuri: “tè o caffè?”... Acqua, grazie!!! Ahahahahahha!!

In questo caso si potrà osservare l'espressione spaesata e smarrita del vostro interlocutore, il quale, fingendo di non avervi capito, ripeterà la sua domanda: “tè o caffè allora?” E quando avrete ripetuto la fatidica parola “acqua”, a quel punto, e solo a quel punto, scoppieranno fragorose risate tra l'ilarità generale !! :))


Quindi, a voi la scelta!!


martedì 1 febbraio 2011

e il grigio inizia a prender colore

Hola a todos!
Son arrivato a Managua domenica in tarda nottata,che poi per il fuso locale eran tipo le 21e30,però io le 7 ore in più date dal fusoorario italiano me le son fatte quindi per me era notte:)
Prima impressione parecchio colorata: case colorate, cielo colorato, macchine colorate, bus colorati(quello che dovremo prendere per un anno è giallo,pieno di scritte e semimurales e per suonare il clacson bisogna tirare una catena). Anche la gente è colorata,colorata di allegria, di urla,di giochi in strada e degli abbracci continui che ho ricevuto dai ragazzi del Guis il mio primo giorno di lavoro,durante la festa di benvenuto per l'inizio della scuola.
Son colori che scaldano(nonostante i 1000 gradi che ci son qui:) ).
Che altro dire..voglia di colorare il mondo che vorrei abitare..
un abbraccio a tutti

Rumori

...finalmente!
Questo primo giorno di Nicaragua è stato davvero intenso e mi ritrovo ora sul mio letto nella mia splendida camera a tentare di dare ordine a tutte le cose viste oggi, le persone incontrate, le domande fatte e le risposte ricevute (grazie Fra!), ai nomi, e alle parole nuove imparate. Le mie energine cerebrali, scarse in questo momento, faticano a fare questo lavoro di cancelleria mentale.
Sono sicura però che c'è una cosa facile da immagazzinare e anche immediata da recepire: i rumori della giornata. Quelli si che mi piacciono.
La sveglia, perchè di rumore si tratta (maledetta h.5,00), non è stata per niente piacevole ma ha dato il via a questa giornata quindi ha una sua importanza, aprendo la porta il rumore della doccia che stava facendo Fra e subito dopo la moka del caffè che stava salendo, ha creato un nonsoche di "casa".
Apredo la porta la strada ci accoglie in un gran silenzio che dura il tempo di voltare l'angolo e di capire che la giornata ha preso il via ufficialmente per noi ma anche per Managua: clacson, rumore di auto, chiacchiere alla parada del bus, venditori, ecc...
Al Guis (il centro dove lavoriamo) la musica e le grida dei ragazzi ci hanno accolti nella festa di inizio anno.
Termino scivendo questo post con un piacevole sottofondo di vociare un pò confuso di bambini nella vialetto davanti a casa che hanno organizzato una partita di calcio. Che c'è di meglio?
Buona prima giornata! :)